logopediall logopedista è il professionista sanitario che svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo dei disturbi del linguaggio, della comunicazione, delle funzioni orali e della deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica.
Finalità dell’intervento logopedico è l’appropriatezza e qualità professionale nel perseguimento della tutela della salute della persona nella sua dimensione bio-psico-sociale.

Gli ambiti di intervento del logopedista sono rivolti:
• all’inquadramento, valutazione e bilancio complessivo;
• all’effettuazione di programmi di riabilitazione in risposta ai problemi comunicativi – cognitivi – linguistici generali e specifici delle funzioni orali comprendenti la deglutizione, della persona e della collettività. L’attività del logopedista è di natura tecnica, relazionale, abilitativa ed educativa, così come specificato dalle competenze previste dalla normativa vigente riguardante l’esercizio professionale;
• all’attività didattica relativa alla formazione ed informazione di docenti e famiglie;
• alla ricerca scientifica.

In riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione del medico il logopedista nell'ambito delle sue competenze elabora, preferibilmente all’interno di un’équipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute dell’utente.

Le principali aree d'intervento sono rivolte verso i Disturbi Specifici di Linguaggio (DSL) o i disturbi linguistici secondari a deficit di tipo neurologico e cognitivo, Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) della lettura, scrittura, calcolo con parallelo potenziamento del metodo di studio, disturbi della fluenza con particolare riguardo alla balbuzie, disturbi della voce, disturbi globali dello sviluppo in quadri sindromici genetici.

giocofamiglia“Siamo tutti sulla stessa barca!”

Questo laboratorio pone un focus centrale sulla famiglia e nasce come uno strumento aggiuntivo al setting della terapia per avere una valutazione più funzionale della presa in carico.

Accogliere la famiglia in uno spazio di gioco permetterà di osservare maggiormente da vicino le dinamiche familiari che si attivano e le modalità in cui ogni membro della famiglia interagisce con il presunto sintomo espresso dal paziente.
In questo viaggio familiare sperimentarsi attraverso il gioco e una creatività condivisa permetterà di evidenziare le conflittualità esistenti ma anche le risorse della famiglia o della coppia genitore-bambino.
Attingendo alle tracce mnestiche del corpo, il soggetto che porta un movimento ha la possibilità di assimilare elementi che aprono nuove riflessioni e nuove modalità di stare in relazione.

Lo stesso Ogden nel 1992 affermava che le esperienze di contiguità sensoriale definiscono una superficie su cui l’esperienza si genera e si organizza, e queste esperienze saranno i prodromi di ciò che diventerà un senso dello spazio.
Lavorare attraverso il corpo permetterà, quindi, di utilizzare un registro comunicativo differente dal racconto logico e sequenziale.
Questi elementi non sempre riescono ad emergere dai racconti delle prime sedute di raccolta anamnestica o nei diversi colloqui di counselling genitoriali.

Nella stanza di terapia tutto può accadere, ogni oggetto o persona può improvvisamente diventare altro. Ad esempio, eventi angoscianti o pieni di rabbia possono essere rivissuti sapendo che è possibile in ogni istante interrompere la finzione. Ma al contempo il gioco permette di metterci nei panni dell’altro e trovare nuovi punti di vista nell’osservazione del problema.
Nello specifico il laboratorio prevede una serie di incontri che coinvolgono i diversi membri della famiglia. Si susseguiranno un incontro tra il paziente e la madre, un incontro con il paziente e il padre, un eventuale incontro con fratelli e l’ultimo incontro con entrambi i genitori e paziente. Alla fine del percorso ci sarà un incontro di restituzione dove sarà possibile confrontarsi con i genitori su tutto quello che è emerso e su quali siano le aree su cui lavorare maggiormente.

Dott.ssa Valentina Bottiglieri

Ogden T. (1992), Il limite primigenio dell’esperienza, Casa Editrice Astrolabio

Il Dr. Giancarlo Zito ha ottenuto la laurea in Medicina presso l'Università di Siena nel 1998 (cum laude), perfezionando il suo percorso formativo con un dottorato di Ricerca in Fisiopatologia delle Funzioni Nervose (Ciclo XIV) presso l'Università di Firenze nel 2002 e presso il National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethsda (NINDS, National Institutes of Health, Stati Uniti). Ha conseguito la specializzazione in Neurologia clinica nel 2006 presso l'Università di Roma Tor Vergata (cum laude).
Lavora come neurologo presso il Centro per la Cura delle Epilessie del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, ospedale 'S. Giovanni Calibita' Fatebenefratelli di Roma, situato sull'Isola Tiberina. Dal 1999 si occupa di neuroimaging dei sistemi somatosensoriali e dal 2005 collabora attivamente con il Laboratorio di Neuroscienze Traslazionali (LET'S) del Consiglio Nazionale delle Ricerche diretto da Drs . Franca Tecchio e situato nello stesso ospedale.
È consulente neurologo presso l'Istituto di Ortofonologia di Roma, dove dirige il servizio di elettroencefalografia, occupandosi di ritardi del linguaggio e disturbi dello spettro autistico nell'infanzia.
È revisore per riviste scientifiche internazionali (Neuroscience Letters , Journal of Neurology , Frontiers in Human Neuroscience, PLOS).
La sua rete di collaborazione ricerca comprende il Laboratorio di Neuroimaging presso la University of California in Los Angeles (UCLA, USA) , il Dipartimento di Psicologia, Università di Roma 'Sapienza ', il Laboratorio di Neurobiologia dell'Unità di Ricerca AFaR (Fondazione Fatebenefratelli), il Dipartimento di Imaging dell'Istituto di Scienze Neurologiche di Germaneto (ISN/CNR), Italia, l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM).
È socio della Lega Italiana Contro l'Epilessia dal 2008.
Autore di numerose pubblicazioni su riviste internazionali. Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali in qualità di relatore.
URL su google scholar: http://scholar.google.it/citations?user=7VO7ln8AAAAJ
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Si laurea nel 1996 in Psicologia Generale e Sperimentale, presso l'Università di Roma "La Sapienza" e nel 1997 consegue l'abilitazione all'esercizio della professione.
Nel 2003 frequenta il Master in Psicodiagnostica presso l'Istituto di Alta Formazione di Roma.
Nel 2004 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Neuroscienze presso l'Università di Roma "Tor Vergata".
Nel 2007 consegue la Specializzazione in Psicoterapia dell'età evolutiva a indirizzo Psicodinamico presso l'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO).
Nel 2014 e 2015 consegue il I e II livello in EMDR-Eye Movement Desensitization and Reprocessing presso C.R.S.P., Centro di Ricerche e Studi in Psicotraumatologia, Associazione EMDR Italia, Milano.
Dal 1997 al 2004 svolge attività di ricerca in ambito neuropsicologico e delle neuroimmagini funzionali, presso la Fondazione Santa Lucia, a Roma. Negli stessi anni collabora con l'Università di Chieti "G. D'Annunzio", come cultore della materia per le cattedre di "Psicologia Biologica", "Fondamenti anatomo-fisiologici della psiche" e "Disturbi delle Funzioni Cognitive".
Dal 2004 al 2008 collabora con l'Istituto di Ortofonologia, come terapeuta domiciliare per bambini affetti da Autismo Infantile nell'ambito del Progetto Tartaruga, e come terapeuta individuale e di gruppo.
Dal 2005 al 2010 lavora come Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Roma.
Nel 2007 partecipa alla fondazione della sede romana di Arpea, ove tutt'oggi lavora.

URL su google scholar: http://scholar.google.it/citations?user=_Y4zI7wAAAAJ
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Fascia 0-6 anni:
Valutazione cognitiva, del linguaggio e della motricità, attraverso l'uso delle scale Bayley III e delle scale Griffith

Fascia 5-16 anni:
Valutazione cognitiva e dello sviluppo generale (linguaggio, motricità, attenzione/iperattività e competenze socioemozionali), attraverso l'uso delle scale IDS (Intelligence and Development Scale), WISC-IV, WPPSI-III, BIA (Batteria Italiana Attenzione)

Fascia dai 16 anni in poi:
Valutazione intellettiva e delle funzioni cognitive, valutazione dei disturbi di apprendimento con insorgenza nell'infanzia

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
Per approfondimenti visita Associazione per l'EMDR in Italia.