L’8 marzo ricorre la Giornata Internazionale della Donna, universalmente identificata come Festa della Donna.
Parlare di festa è però improprio, in quanto questa giornata è stata istituita come monito di riflessione, presa di coscienza e ricordo di quanto le donne abbiano sofferto e lottato per le conquiste politiche, economiche e sociali femminili.
Nel 1908 Corinne Brown presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago, ribattezzata "Women’s Day", durante la quale si parlò dello sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto. A seguito di quella riunione, il Partito socialista americano decise di organizzare, nel 1909, una manifestazione per il voto alle donne, che diventerà la prima "giornata della donna".
Si iniziò a parlare di una giornata internazionale delle donne univoca solo dopo la manifestazione dell'8 marzo 1917, organizzata dalle donne di San Pietroburgo per rivendicare la fine della guerra. Manifestazione che diede simbolicamente inizio alla Rivoluzione russa.
Per ricordare questo evento, infatti, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste di Mosca del 1921, l'8 marzo divenne la Giornata internazionale dell'operaia.
In Italia la prima giornata della donna si è svolta nel 1922, ma fu solo nel 1944 che l’Unione Donne Italiane decise di celebrarla l’8 marzo.
Nel 1946, grazie all’idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, tre donne partigiane comuniste dell’UDI, la mimosa divenne il fiore simbolo dell’8 marzo.
La scelta è ricaduta sulla mimosa per vari motivi: la fioritura nei primi giorni di marzo e il costo contenuto. Inoltre, già durante il fascismo, nei luoghi di lavoro e nelle fabbriche, le donne avevano iniziato a regalarsi tra loro un ramo di mimosa; veniva portato un grande ramo, da cui poter prendere un piccolo pezzo da dare in dono ad una collega o ad un’amica in segno di sorellanza, perché la mimosa è un fiore collettivo, composto da tante piccole individualità.
La mimosa è dunque un fiore che simboleggia le continue lotte portate avanti ogni giorno dalle donne nel mondo, battaglie troppo spesso sminuite dall'idea che la disuguaglianza di genere sia ormai un’ombra lontana.
Il ricordo delle lotte delle donne e della forza con cui portano avanti le loro rivendicazioni ogni giorno, non può e non deve ridursi ad una mera ricorrenza incentrata ormai prevalentemente su principi consumistici.
La Giornata Internazionale della Donna dovrebbe essere l’occasione per fare il punto sulla situazione femminile, per ricordare le battaglie passate, dare nuova linfa a quelle presenti e future, per riflettere sulle discriminazioni che le donne tuttora subiscono e quali passi è necessario ancora fare per eliminarle.
In questo momento storico così critico, l’Associazione ARPEA rivolge un pensiero speciale alle donne che sono in quelle zone del pianeta dilaniate dalle guerre e dai soprusi.
di Erica Manta e Sara Morillon